Minimalismo, l'arte dell' essenziale



La perfezione si ottiene non quando non c’è nient’altro da aggiungere, bensì quando non c’è più nulla da togliere
- cit. Antoine de Saint-Exupéry

L’anima del minimalismo è espressa dalla sua declinazione nel design, come strumento per rimuovere il superfluo e focalizzare l’attenzione su ciò che conta.
Nell’arte il minimalismo è forma di denuncia dei limiti della pop art e sintesi suprema di architettura e pittura; in letteratura i minimalisti adottano uno stile scarno, attento alle piccole cose della vita e fanno spesso riferimento a elementi biografici; la musica minimalista si fonda sull'ostentata iterazione di brevi temi che si evolvono lentamente.
Insomma, ogni arte pare avere avuto un momento di “ritorno alle origini”. E questo è il minimalismo: dedizione all'essenziale.
Applicare il minimalismo nella tua vita significa fare focus su ciò che conta. Rimuovere le distrazioni. Concentrarti su ciò che produce significato, spendere il tempo che rimane in attività che rendano significativa la mia vita.
D’altra parte, quando si toglie il superfluo, rimangono più soldi ed energie da investire in quello che fa la differenza.
In accordo con il principio di Pareto, il minimalismo diventa uno strumento efficace per dare significato alle nostre attività. L’economista italiano Pareto riuscì a dimostrare come l’80% dei risultati che si ottengono siano riconducibili al 20% delle attività  svolte.
Vivere da minimalista significa quindi concentrarsi su quel 20% che fa la differenza, rinunciando ad altre cose che non rimpiangeremo mai.
In teoria la società occidentale offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere serenamente. Abbiamo cibo, mezzi di trasporto, opportunità, benessere e tecnologia avanzata. Ci sono tutti i presupposti per essere felici. 
Incredibilmente, in un’epoca nella quale c’è un’abbondanza mai vissuta prima, i livelli di stress, ansia e insicurezza sono altissimi.

Da dove nasce questo paradosso? Da un eccesso. Di informazioni, stimoli e soprattutto oggetti.

Siamo costantemente distratti da sciocchezze che anestetizzano la nostra mente.
Solo alla sera, prima di andare a dormire, affiorano quei pensieri soffocati nel corso della giornata. E in quei momenti arriva l’ansia, dettata dalla sensazione di aver trascorso l’ennesima giornata identica a tutte le altre.
l'ideologia del "less is more" sta prendendo piede sempre di più, uno dei pionieri di questa ideologia è Dave Bruno, autore del libro"la sfida delle 100 cose". nel suo libro spiega che era profondamente insoddisfatto della sua vita. Provava una strana sensazione: aveva tutto ciò che voleva, eppure non era mai stato così lontano dalla serenità. Mentre cercava una soluzione a questo problema, si rese conto di possedere un’infinità di oggetti. Guardandosi intorno in casa, in automobile o in ufficio, si stupì dell’incredibile numero di cose inutili che riempivano i suoi occhi e la sua mente ogni giorno. In quel momento comprese che la causa di quella tremenda sensazione di soffocamento erano proprio gli oggetti
In teoria siamo noi a possedere gli oggetti, ma quando ne abbiamo troppi sono loro a possedere noi. Bruno la pensa così ed è l’inventore di una sfida che ha avuto molto successo negli Stati Uniti: riuscire a vivere con meno di cento cose.
Quando acquistiamo un oggetto, teoricamente dovremmo vivere meglio grazie a esso. In realtà, molto spesso, l’ingresso di un nuovo oggetto significa ulteriore preoccupazione.
Pensiamo a uno smartphone: ci sono tante persone che fanno sacrifici per poter possedere un modello da quasi €1.000. Quando finalmente lo comprano, non possono goderselo immediatamente.
Prima devono infatti comprare una cover per proteggerlo. Poi devono comprare una pellicola per evitare che lo schermo si righi. Infine devono acquistare adattatori di ogni genere per utilizzarlo al massimo delle sue capacità.
E poi? Poi finalmente hanno un oggetto pronto, ma che non fa altro che generare ansie e paure.
“E se me lo rubassero? E se lo perdessi? E se mi dovesse cadere? E se non funzionasse più?”
Adottare una mentalità minimalista significa iniziare una piccola rivoluzione della propria vita.
In realtà non si tratta di niente di straordinario. Non fatevi ingannare dallo stereotipo che vuole i minimalisti come degli eremiti che vivono ai confini della società.
Essere minimalisti non significa non possedere uno smartphone, dormire in un van e vivere senza soldi.
Il minimalismo si basa interamente su un concetto: eliminare tutto il superfluo. Vivere di ciò che è necessario ed escludere dalla propria vita tutto il resto.

Come diventare minimalisti quindi? 
Si può iniziare questo percorso seguendo 3 step:
  1. Elimina tutte le app inutili dal tuo smartphone;
  2. Prendi tutti i vestiti e gli accessori che non utilizzi mai e mettili in uno scatolone. Non buttarli, perché al termine del tuo tentativo di diventare minimalista potrai regalarli ed evitare sprechi inutili.
  3. Prendi tutti gli oggetti che fanno parte della tua vita quotidiana e determina quali sono davvero necessari. Elimina almeno il 50% di questi oggetti.
Vivere minimalista è una scelta molto personale.
Non è una formula magica per la felicità, ma è un buon modo di fare ordine e tornare ad avere spazio intorno a sé e nella propria mente.

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